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Relazione sul Forum di Como 2010

                                   Associazione Exallievi di don Bosco   COMO 2010         “Comunicazione e mass media”, ...



      


 
                    Associazione

Exallievi

di don Bosco


 

COMO 2010         “Comunicazione e mass media”, dal 19 al
21 marzo

 

 


 

Sabato mattina – Intervento AIART

Introduce
l’intervento il presidente provinciale di Lecco-Como, il sig. Abele Dell’Orto,
che ha parlato della sensibilizzazione che l’associazione fa con degli incontri
allo scopo di educare ai media, affrontando tematiche come la pubblicità o
l’immagine della donna. Il successo dell’incontro è dato dal semplice fatto che
almeno uno degli ascoltatori abbia raccolto il messaggio…

Hanno poi
relazionato Fabio Rossi (che ha poi detto di essere anche un ex-allievo) e
Cesare Righi, coadiuvati dagli interventi dalla platea sia dei partecipanti che
da parte di Vincenzo Occhipinti e Fabrizio Galimberti, presidente provinciale
di Varese.

L’elemento
principale della pubblicità è il denaro. Lo dimostrano i dati: nel 2008 i soldi
investiti per la pubblicità sono stati 9 miliardi di euro (la stessa cifra
della manovra statale, tanto per intenderci…). Di questa cifra, il 55% è la
quota data alla TV (60% finisce a Mediaset e 30% alla Rai – il canone paga la
pubblicità –), che tuttavia è in calo rispetto agli anni precedenti in cui la
quota arrivava anche al 60%, ed il 35% viene dato alla stampa. Inoltre sta
salendo la quota internet che cresce del 40% annuo rispetto al 1% annuo della
televisione. Grazie alla tv privata, la televisione guadagna di più rispetto
alla stampa. Lo stesso fatto che i tempi di un film o di una trasmissione
vengano ‘allungati’ ha come unico scopo di inserire più pubblicità, soprattutto
nell’orario 20-21 (lo dimostra il fatto che in questo orario le trasmissioni
spesso durano 30 minuti, pubblicità compresa).

Lo spot è il
vero programma televisivo: infatti è il vero obiettivo della televisione è
raccogliere spettatori, detti in gergo tecnico recettori, che guardino la
pubblicità perché comprino. Per alcuni addirittura la reclame sta diventando la
massima espressione del programma televisivo.

Se guardiamo più
attentamente la TV
troviamo che tutto è finalizzato al messaggio del ‘vendere’: non preoccupa il
fatto di mentire con le immagini, utilizzando anche cose non vere, come il
vinavil per rendere la crema di latte o la resina al posto del miele, oppure
trasmettere immagini surreali, come una macchina che corre sulle pareti o sul
cielo, o con messaggi al limite del subliminale, come l’auto che gioca a palla
con una bambina. La pubblicità sfrutta un’immagine o un suono per influenzare
le nostre scelte con l’obiettivo di contattare/colpire il maggior numero di
persone.

Il palinsesto
televisivo è costruito in funzione dello sponsor: una pubblicità in un certo
orario (per es. pubblicità sul cibo nell’orario dei pasti o della merenda),
l’uso di certi colori, una frase ricorrente, un jingle come costante del
programma o l’uso del testimonial per promuovere un prodotto. Se un programma
vende, pur essendo volgare e disgustoso, viene incrementato, se non porta
guadagni alla pubblicità viene tolto.

Lo stesso Papa
Benedetto dice nella Caritas in Veritate (par. 66°): “È bene che le persone si rendano conto che acquistare è sempre un atto
morale, oltre che economico. C'è dunque una precisa responsabilità sociale del
consumatore, che si accompagna alla responsabilità sociale dell'impresa. I
consumatori vanno continuamente educati al ruolo che quotidianamente esercitano
e che essi possono svolgere nel rispetto dei principi morali, senza sminuire la
razionalità economica intrinseca all'atto dell'acquistare. Anche nel campo
degli acquisti, proprio in momenti come quelli che si stanno sperimentando, in
cui il potere di acquisto potrà ridursi e si dovrà consumare con maggior
sobrietà, è necessario percorrere altre strade, come per esempio forme di
cooperazione all'acquisto …. Un più incisivo ruolo dei consumatori, quando non
vengano manipolati essi stessi da associazioni non veramente rappresentative, è
auspicabile come fattore di democrazia economica
”. I consumatori quindi
vanno educati.

La pubblicità è
intorno a noi, l’hanno trovata perfino negli scavi di Pompei!

Sembrerebbe
mancare un discorso etico, ma esiste un garante della pubblicità perché vigili
sul fatto che non si vada contro l’etica, la religione, la morale, semmai lo
stesso garante vigila affinché si resti ‘al limite’ in base anche alle fasce
orarie del target.

Compito del
pubblicitario è anche di stare all’interno dei confini; tuttavia spesso
l’obiettivo sembra essere quello di andare ‘fuori dal seminato’.

Prodotto e target sono due punti fermi nella costruzione del messaggio
pubblicitario: perché sono il punto di partenza e di arrivo del messaggio,
della scelta nella costruzione dello spot e del metodo nell’uso dei colori,
della musica, dei personaggi e della trama.

La Chiesa è ricca di documenti
sull’etica della pubblicità, ma non
sono scritti conosciuti.

Spesso sesso e
violenza sono le scene che ci colpiscono di più e che vengono maggiormente
criticate, tuttavia capita di restare impassibile di fronte alla stupidità che
fa da protagonista in più di un’occasione…come i bambini negli spot che vengono
utilizzati come attori perché attirano guadagni basati sulla logica
pubblicitaria del denaro!

Seguono tre spot
dello stesso prodotto (motorino – tipologia pubblicitaria quasi scomparsa a
causa del patentino) con 3 tipologie di protagonista diverse: un ragazzo che
aspetta la fidanzatina, un giovane in gruppo stile ‘Top Gun’, con giubbotto e
immagini di aerei militari sullo sfondo, e infine il giovane in giacca e
cravatta che lavora in ufficio. Le inquadrature sono brevi e il ritmo del video
è veloce perché il target è giovane. Sembra che il prodotto possa risolvere
tutti i problemi del protagonista e quindi lo spot tende a modificare la
realtà.

Lo spezzone
successivo riguardante le auto fa giocare una macchina a pallone con una
bambina (messaggio occulto ‘Vuoi bene a tua figlia? Compra l’auto’), si parla
di 112 colori come la famosa 112 e si vedono addirittura auto che corrono in
verticale o in cielo…cose dell’altro mondo!

Infine, divisi
in 5 gruppi è stato chiesto di inventare una pubblicità su un prodotto a
scelta, ipotizzando il nome del prodotto, lo slogan e realizzando anche una
bozza dello story board dello spot.

 

Tavola Rotonda: MGS
e donboscoland, sito exallievidonbosco.com, Andrea Carbonari e Voci Fraterne

 

Sabato pomeriggio

Abbiamo
visionato il filmato contenuto nel dvd della Stenna 2010 che presenta la
redazione del sito donboscoland che appartiene al ramo del Movimento Giovanile
Salesiano, con sede all’Ispettoria San Marco (Veneta Est), e poi abbiamo
curiosato in internet partendo dal sito del MGS on contenuti sempre aggiornati
di pastorale giovanile, materiale per la formazione e la riflessione oltre che
foto, articoli e documentazione relativi alle varie attività svolte negli anni
dal MGS e per il Triveneto soprattutto.

Abbiamo poi
visitato approfonditamente il nostro sito degli exallievi vedendo il vario
materiale contenuto in esso, il nuovo numero di Voci Fraterne, la Famiglia Salesiana
e naturalmente la nostra Federazione, dal livello nazionale al regionale, con
il regolamento e non solo.

Infine ha dato
la sua testimonianza Andrea Carbonari, exallievo che collabora con la rivista
Voci Fraterne. Ha spiegato come è entrato nella redazione, la scelta di
rimanere come giornalista impegnandosi quasi quotidianamente e il lato pratico
del lavoro, come i passaggi dalla redazione alla tipografia fino alla stampa…

La difficoltà
sta principalmente nell’equilibrare la fruibilità degli argomenti trattati con
la cedenza bimestrale che spesso rischia di dare notizie e approfondimenti in
ritardo con i tempi di spedizione e arrivo.

 

I coniugi Maurizio e
Maria Bruni “Fede e testimonianza della Fede”

 

Domenica mattina

Potrebbero
essere definiti come una famiglia che ha fatto un’esperienza di vita in cui la Fede ha un posto primario.

Si sono
conosciuti da giovani, lei impegnata nei gruppi della parrocchia, lui negli
exallievi di Milano e da lì è partita la loro strada insieme.

Maurizio afferma
come sia necessario attuare l’accoglienza, soprattutto nel significato
salesiano del termine, che significa accettare l’altro per quello che è,
accoglierlo e rispettarlo, come noi exallievi di don Bosco ci proponiamo nel
mondo civile.

Maria racconta
la decisione di vivere questa accoglienza supportando le ragazze madri, i
genitori e i loro figli. È nata poi per caso (ancora una volta la Provvidenza), il
lavoro con l’affido e il supporto ai minori, soprattutto quelli che soffrono
perché deboli e indifesi: tutto condiviso con i figli, sia le scelte che la
convivenza – accogliendo in casa anche più di un bambino alla volta… e sempre
nel rispetto di tutti: lo dimostra la scelta di non ospitare bambini/ragazzi
più grandi della loro primogenita Emanuela, che ormai ha 35 anni ed è sposata,
ma che era fiera del suo essere sorella maggiore. Per loro era accogliere anche
vere e proprie famiglie!

Ci sono comunque
anche dei momenti negativi: uno di questi ragazzi è morto in un incidente, un
altro si è suicidato… e queste sono cose che ti fanno riflettere.

Per i primi 10
anni di matrimonio Maurizio, e Maria hanno fatto ACCOGLIENZA come famiglia
insieme ai loro figli, poi si sono trovati ad accogliere … la politica,
un’esperienza dapprima in Consiglio di Zona, quindi in Consiglio Regionale.

La politica ha
permesso loro di fare molto, sempre con il loro stile, anche se non sempre
questo ‘stile’ è stato apprezzato dalla politica odierna, né sempre capito dal
mondo religioso e nemmeno dal mondo salesiano: e così Maurizio ha lasciato (o
meglio, è stato lasciato fuori da) la politica.

Nel 1993
Maurizio, pur avendo rifiutato più volte di fare il medico legale per il
Pubblico Ministero in casi di abuso inizia questo percorso. Prima inizia con i
maggiorenni per poi arrivare ad occuparsi dei minori (Maria sottolinea come
questo lavoro le pesi e non riesca ad accettarlo perché le è difficile capire
un tema come questo perché un bambino non ha la forza, le capacità, la testa
per reagire!).

Nel 1997 Maria
fonda Inform-Azione Donna inizialmente con il focus sulla donna per poi
concentrarsi sull’infanzia e ne promuove la tutela fin dal 1997 per le vie di
Milano, in ricordo dei bambini vittime di abusi.

Nel 2001 apre a
Milano il Centro, sede dell’associazione sita in via Procaccini 34, per la
tutela dell’infanzia e dell’adolescenza con lo scopo di ACCOGLIERE – ASCOLTARE
– AIUTARE (le 3 A).

Finché un giorno
arriva una lettera: “Cari amici sconosciuti…”, è la lettera di suor Marcella da
Parentins (Brasile – Amazzonia) che chiede aiuto per le situazioni di abuso
intrafamiliare che molte bambine subiscono nella zona dove lei è in missione.
Subito ci si interroga su come parlare di queste tematiche in una realtà
completamente diversa… hanno cominciato scrivendosi a vicenda, conoscendo il
vescovo e la realtà territoriale. Si è pensato di partire costruendo un pozzo
per poi passare a progetti con la regione Lombardia (scuola, servizi igienici,
sala giochi).

 

Questa è stata
una realizzazione importante, ma la realtà dell’associazione è abbastanza
ristretta, Fra le altre, è stata realizzata una campagna contro la pedofilia,
una contro il turismo sessuale, una per Haiti, un’altra ancora per l’Amazzonia,
e per un missionario salesiano a Cuiabà (Mato Grosso – Brasile), Padre Giulio,
per cui si sono trovati contributi per costruire un oratorio (Centro de
Catequese).

La missione è
stata un incontro dettato dal caso (ndr. dalla Provvidenza) e lo spirito è
quello di aiutare, non di “andare a vedere i negretti”! Amizade è il loro motto: non essere lì per vedere come sono, ma
vivere un’esperienza di missione intesa come mettersi in gioco, andando dietro all’esperienza locale e portando se
stessi.

Bisogna andare
con entusiasmo, comunicando con semplicità… come coppia si definiscono ‘una
forza’ perché sono uniti ed hanno avuto delle persone che sono state per loro
guida e supporto che non giudica ma aiuta. 

Luisa Bertiato, Vice Presidente Gex Nazionale.

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