FORUM DELLE ASSOCIAZIONI CATTOLICHE Todi, vitamine per la vera Italia ...
«Un anno fa – ricorda – da Todi partì una risposta all’emergenza del Paese per andare oltre il bipolarismo distruttivo. Ma oggi denunciamo che le forze politiche hanno tradito la loro missione, preferendo il cinismo dei rispettivi populismi e degli interessi soggettivi». E l’assenza di una innervatura politica al rigore delle politiche emergenziali è responsabilità proprio delle forze politiche, denuncia Bonanni. Anzi, i partiti «hanno ostacolato anche il protagonismo del sociale, persino in presenza di aperture venute dal Presidente del Consiglio, Mario Monti».
Il segnale che viene da Todi a nome delle sette sigle promotrici (assente però la Coldiretti nelle sue figure apicali), rivolto a «tutte le realtà di buona volontà», è la richiesta di «voltare pagina rispetto a oligarchie politiche incapaci persino di rinnovare la legge elettorale».
La proposta finale sul "contenitore" è frutto di una discussione serrata e
sincera fra diverse sensibilità del cattolicesimo impegnato. Ma alla fine c’è
grande soddisfazione per l’unità raggiunta sul documento, illustrato dal
presidente delle Acli Andrea Olivero, mentre la sintesi dei lavori a porte
chiuse di domenica nelle commissioni è affidata al presidente della Compagnia
delle Opere Bernhard Scholz.
Non sarà una "spruzzatina" valoriale ai
partiti attuali, giudicati ormai inadeguati. «Non verrà da loro la nuova
iniziativa che auspichiamo e alla quale vogliamo concorrere», spiega Bonanni.
«Ma la soluzione non è un partito cattolico. I cattolici vogliono esercitare
una funzione maieutica, spingendo, creando le condizioni, per una nuova
offerta politica». Il «vino nuovo», che i cattolici – non da soli – vogliono
portare ha bisogno di «otri nuovi, per non far diventare aceto il contenuto».
Infine un riferimento personale, per respingere le accuse di velleitarismi:
«Faccio il sindacalista e continuerò a farlo, ma ho interesse a che il Paese
cambi», chiarisce Bonanni.
Fra le proposte delle commissioni anche una, scaturita quella per le riforme presieduta da Luca Antonini, «per rilanciare il un sano federalismo e superare le macerie istituzionali». Nel dibattito tanti i contributi autorevoli, come quello dell’ex direttore del Sole 24 ore, Ernesto Auci (a nome di "Indipendenti per l’Italia"), Giancarlo Abete, intervenuto come presidente dell’Ucid (Imprenditori e dirigenti cattolici) e l'avvocato Michele Panajotti della Presidenza Nazionale degli Exallievi Salesiani. Fra gli interventi più ripresi quello di Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria e uomo simbolo della lotta alla mafia, quando dice: «Se siamo moderati siamo dei moderati rivoluzionari».
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