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Messaggio del Papa dall'Angelus

Papa: «Dio ci dirà: quel migrante che tanti volevano cacciare ero io» «Alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia. Il Signore po...

Papa: «Dio ci dirà: quel migrante che tanti volevano cacciare ero io»

«Alla fine saremo giudicati sulle
opere di misericordia. Il Signore potrà dirci: ma tu, ti ricordi quella
volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico?
Quell’uomo trovato mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino
affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare
ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io.
Quell’ammalato solo in ospedale, che nessuno va a trovare, ero io».
Questo è stato il messaggio lanciato da Papa Francesco nell’Angelus
domenicale.




  • 05 luglio 2016

Papa pellegrino a Porziuncola di Assisi

«Essere o non essere prossimo»

«Non devo catalogare gli altri per decidere chi è mio prossimo e chi
non lo è. Dipende da me 'essere o non essere prossimo' della persona
che incontro e che ha bisogno di aiuto, anche se estranea o magari
ostile». È l’avvertimento che papa Francesco trae e rilancia partendo
dalla parabola evangelica del “Buon samaritano”, da lui commentata
allAngelus. «Anche noi possiamo porci questa domanda: chi è il mio
prossimo? Chi devo amare come me stesso? I miei parenti? I miei amici? I
miei connazionali? Quelli della mia stessa religione?…», ha
osservato. «Fatti prossimo del fratello e della sorella che vedi in
difficoltà», è stato quindi l’insegnamento tratto dalla parabola.

Migranti: nasce bimba a bordo unita' Marina Militare

«Parole, parole, parole…»

«Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento: mi viene
in mente quella canzone 'parole, parole, parole'… – ha detto Papa
Francesco – No fare, fare e mediante le opere buone, che compiamo con
amore e con gioia verso il prossimo – ha proseguito -, la nostra fede
germoglia e porta frutto. Domandiamoci: la nostra fede è feconda?
Produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile, e quindi più morta che
viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Selezione le
persone a secondo del mio proprio piacere». «Queste domande è bene
farcele spesso – ha concluso il Pontefice -, perché alla fine saremo
giudicati sulle opere di misericordia; il Signore potrà dirci: 'Ti
ricordi quella volta, sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo
mezzo morto ero io. Quel migrante che volevano cacciare via ero io. Quel
nonno abbandonato ero io. Quel malato che nessuno va a trovare in
ospedale ero io'». Fonte il Sole24 Ore.

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