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Chiusura Giubileo straordinario e Concistoro

Papa ai neocardinali: siate persone di perdono e riconciliazione Francesco ha creato 17 nuovi cardinali. A loro ha detto: «Le vos...

Papa ai neocardinali: siate persone di perdono e riconciliazione


Francesco ha creato 17 nuovi cardinali. A loro ha detto: «Le
vostre vette siano le pianure». E ha ricordato che Dio non ha nemici,
solo figli che ama di un amore viscerale

(Lapresse)

Come Gesù inviò i 12 apostoli nella pianura, dove la folla
aspettava tormentata, così i nuovi cardinali sono chiamati ad andare
nella pianure della vita, dove ci sono le divisioni, le inimicizie,
l'indifferenza, la violenza. Per essere misericordiosi come il Padre,
che non ha nemici ma solo figli perché ci ama di un amore
paterno-materno, viscerale. È questa l'esortazione rivolta da papa Francesco ai 17 nuovi cardinali creati nel Concistoro di stamani, il terzo del pontificato di Bergoglio.

 

Alla
cerimonia, cominciata alle 11 nella basilica di San Pietro in Vaticano,
erano presenti 16 dei 17 cardinali di nuova creazione. "L'oblato
di Maria Sebastian Kopto Khoarai è rimasto in Lesotho a causa delle non
buone condizioni di salute, riceverà la porpora dal nunzio apostolico
Wells", ha spiegato il portavoce della Santa Sede, Greg Burke.

 

Chi sono i 17 nuovi cardinali

I 13 nuovi cardinali elettori (in caso di Conclave), secondo l'ordine in cui il Papa ne ha annunciato i nomi lo scorso 9 ottobre, sono: Mario Zenari, italiano, che il Papa ha annunciato resterà "nunzio nella martoriata Siria"; Dieudonne Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, nella Repubblica centrafricana; Carlo Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid in Spagna; Sergio da Rocha, arcivescovo di Brasilia in Brasile; Blase Cupich, arcivescovo di Chicago negli Stati Uniti; Patrick D'Rozario, arcivescovo di Dhaka in Bangladesh; Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Merida, in Venezuela; Jozef De Kesel, arcivescovo di Maline-Bruxelles, in Belgio; Maurice Piat, arcivescovo di Port Louis nell'Isola Mauritius; Kevin Farrell, prefetto del dicastero per i laici, famiglia e vita; Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla in Messico; John Ribat, arcivescovo di Port Moresby, in Papua Nuova Guinea; Joseph William Tobin, arcivescovo di Indianapolis negli Stati Uniti. I 4 neo cardinali non elettori (per motivi di età) sono: Anthony Soter Fernandez, arcivescovo emerito di Kuala Lumpur (Malaysia); Renato Corti, vescovo emerito di Novara; Sebstian Koto Khorai, vescovo emerito di Mohalès Hoek (Lesotho); Ernest Simoni, prete dell'arcidiocesi di Scutari (Albania).

 

I volti dei 17 cardinali di nuova creazione (Siciliani)

L'omelia di papa Francesco: amate i vostri nemici

L'omelia
di Francesco ha preso le mosse dall'ascolto del brano del Vangelo
secondo Luca in cui Gesù esorta gli apostoli ad amare i propri nemici: "A chi ti percuote sulla guancia offri anche l’altra,
da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue non chiederle
indietro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori fanno lo stesso. Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso".

 

Il discorso della pianura

Questo
passo del Vangelo, ha ricordato Francesco, molti lo hanno definito "il
discorso della pianura". La chiamata dei 12 apostoli è seguita da questo
mettersi in cammino verso la pianura dirigendosi al cuore della folla
tormentata. “In questo modo il Signore rivela a loro e a noi che la vera vetta si raggiunge nella pianura”. Ossia nella quotidianità della vita, con le sue sofferenze e le sue indifferenze.

 

I 4 imperativi, solo in apparenza semplici

Gesù
ha detto: "Siate misericordiosi come il Padre vostro è
misericordioso". Un invito, ha osservato il Papa, accompagnato da 4
imperativi, esortazioni. "Sono 4 azioni che daranno forma e carne" al
cammino del discepolo. Ecco le 4 tappe: amate, fate il bene, benedite, pregate.
"Penso che su questi aspetti tutti possiamo concordare e che ci
risultino ragionevoli". "Il problema sorge quando Gesù ci presenta i
destinatari di queste azioni. Amate i vostri nemici. Fate il bene a
quelli che vi odiano. Benedite quelli che vi maledicono. Pregate per
quelli che vi trattano male". "Non sono azioni che vengono spontanee",
aggiunge il Papa. "Il nostro atteggiamento primario istintivo è
squalificare" queste persone, persino "demonizzarle per avere una santa
giustificazione per togliercele di torno". "Gesù ci dice: amalo, fagli
del bene, benedicilo e prega per lui". Ci troviamo di fronte a "una
delle caratteristiche più proprie del messaggio di Gesù: da lì viene
l’annuncio della Buona Notizia. Il nemico è uno che devo amare".

 

L'omelia di Papa Francesco (Siciiani)

Dio non ha nemici, solo figli

"Nel
cuore di Dio non ci sono nemici, Dio ha solo figli" ribadisce
Francesco. "Noi costruiamo muri e classifichiamo le persone. Dio ha
figli e non per toglierseli di torno. L’amore di Dio è viscerale,
materno-paterno, che non lascia nell’abbandono anche quando hanno
sbagliato". "Dio non aspetta ad amarci quando saremo buoni e perfetti.
Ci ama perché ci ha dato lo statuto di figli. Ci ha amato anche quando
eravamo suoi nemici". L’amore incondizionato del Padre verso tutti è
motivo di conversione per il nostro povero cuore. "Nessuna mano sporca
può impedire che Dio ponga in quella mano la vita che desidera
regalarci".

 

La nostra epoca polarizza ed esclude

Nelle
nostre società, torna a denunciare Francesco, la polarizzazione e
l'esclusione finiscono per essere spesso l'unico modo per risolvere i
conflitti. A chi sta accanto a noi, "migrante, rifugiato, viene dato lo
status di nemico per colore, lingua, condizione sociale, perché ha
un’altra fede" o pensa in maniera diversa. "Questa logica si installa
nel nostro modo di vivere, di agire, di procedere. Tutto e tutti
cominciano ad avere sapore di inimicizia". Le indifferenze si
trasformano in sintomi di ostilità e violenza "che si imprime nella
carne di molti che non hanno voce perché il loro grido si è ridotto al
silenzio a causa di questa patologia dell’indifferenza". E in questo
modo cresce l’inimicizia tra i popoli. E tra le persone.

 

Venite da tutto il mondo, siate segno di riconciliazione

In
questo collegio cardinalizio, ha osservato il Papa, "proveniamo da
posti lontanti della terra", con lingue e modi di pensare diversi.
Eppure "nulla di tutto questo ci rende nemici, anzi è una delle più
grandi ricchezze". "Gesù continua a inviarci nella pianura dei nostri
popoli", insiste Francesco, "a spendere la nostra vita sostenendo la
speranza della nostra gente come segno di riconciliazione". "Caro
fratello neocardinale, il cammino verso il cielo inizia nella pianura,
nella quotidianità della vita spezzata e condivisa, spesa e donata. Nel
dono quotidiano e silenzioso di ciò che siamo". L'esortazione è dunque a
cercare "nelle pianure della vita, insieme al popolo di Dio, di
trasformarci in persone capaci di perdono e riconciliazione". "Caro
fratello neocardinale, oggi ti si chiede di custodire nel tuo cuore
quell’invito a essere misericordioso come il Padre". Se qualcosa ci deve
inquietare, ha concluso Francesco, è che nostri fratelli vivano senza
un’amicizia, senza una comunità che li accoglie, senza un orizzonte di
senso di vita.

Un momento della cerimonia (Siciliani)

 

Dopo la cerimonia l'incontro con Benedetto XVI

Al
termine dell'omelia ha avuto luogo il rito della creazione dei nuovi
cardinali. Il Papa, pronunciando la formula latina, ha consegnato a
ciascuno la berretta rossa e l'anello cardinalizio, indicandogli il titolo della parrocchia romana a
lui assegnato. Ogni cardinale di nuova creazione riceve infatti il
titolo di una chiesa di Roma, perché i cardinali devono essere
incardinati nella diocesi del Papa. Dopo la consegna tutti i nuovi
porporati si sono abbracciati.

 

Finita la cerimonia, il Papa e i nuovi cardinali si sono recati con due pulmini al Monastero Mater Ecclesiae per salutare il Papa emerito Benedetto XVI, che non era presente al Concistoro. Fonte Vaticana.

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